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  • L’Alpago e il Cansiglio

    Ho amato l’Alpago dalla prima volta che l’ho visto, l’ho amato perché è un luogo che sa essere accogliente e generoso, come le persone che lo abitano, e al tempo stesso magico e misterioso; ma l’ho amato soprattutto perché è un luogo dove ci si può perdere e si riesce ancora a sognare.

  • Le colline del Prosecco

    Respirano. Si incontrano, si incrociano, si sovrappongono. Si acciambellano l’una accanto all’altra, con movenze morbide, civettuole, voluttuose, virtuose, smaliziate. Amoreggiano anche a cauta distanza. Verdeggiano, per lo più. Ma le loro trine/trame di filari, viottole, sterrati, strade, chiocciole di borghi, case sparse, cittadine, rive, terrazze, timbri di tetti e tettoie si trasformano con la luce, le penombre, le brume, le nevicate, l’afa piena e pigra di certi mesi estivi. Si concedono alla muta nelle stagioni,

  • G_LIFI

    Affermando il concetto di segno, o d’insieme di segni, G_lifi è un titolo evocativo, sintetico e incisivo: ben si presta a simboleggiare l’istanza poetica e concettuale dei paesaggi fotografici dell’autore, che nel valicare il sottile e spesso impercettibile confine tra vero e visionarietà, riscrive la realtà nella costante ricerca dell’emergenza segnica; tanto da sconfinare, sempre e solo con il mezzo fotografico, nell’impatto d’immagini apparentemente ascrivibili all’universo del disegno e della pittura. Un universo che Galifi conserva da sempre nella mente e nello sguardo,