Nepal, l’orgoglio di un popolo

“A nulla serve una grande profondità di campo, se non c’è un’adeguata profondità di sentimento.”
Il fotografo documentarista statunitense William Eugene Smith sintetizzò così l’essenza più profonda dell’arte della fotografia. Un’affermazione che risuona estremamente calzante, quando si ammirano gli scatti di Francesco. Lui, il poeta del paesaggio per eccellenza capace di osservare il mondo con gli occhi dell’anima, ha colto anche l’essenza del popolo nepalese.
La sua è una fotografia di ricerca, prima di tutto interiore. Dalle sue foto trapela il dialogo intimo che ha con il paesaggio, quei silenziosi istanti di natura a cui ha saputo imprimere il dono della parola, nell’Alta Marca Trevigiana così come in Nepal.

Fotografo per passione, prima ancora che per professione, Francesco ha raccontato i luoghi, la cultura e la spiritualità di questo Paese così lontano, con la stessa attenzione con cui da anni dà voce alla sua terra. Le sue foto traspirano emozioni, sono ricercate poesie del vero, del bello. Quando uno scatto nasce prima nei suoi occhi, poi nel suo cuore, quindi nella sua mente, non vi è sforzo. Il suo è un dono, che non va interrogato né analizzato, quel dono lui lo possiede ed è rivestito di grande umiltà, l’umiltà di Madre Natura, che interpreta ed onora con grande eleganza.

Instancabile perfezionista, può tornare sullo stesso luogo più e più volte, alla ricerca della giusta luce o dei colori perfetti e quando scocca la scintilla, cattura l’istante e ne esalta la magia.
Dalle sue foto si è assorbiti sino a perdere la dimensione spazio-temporale. Non si può non cogliere l’ardente passione che ha per quest’arte, il suo rapporto quasi viscerale di amore ed odio, dove i confini talvolta diventano labili quand’è la virtù a sovrastare l’uomo. È allora che lui diventa mezzo, per farci ascoltare con i suoi scatti il battito di un popolo, l’orgoglio del Nepal.

Ylenia Dal Bianco
Giornalista e Digital Stategist